Smaltimento Cartoni per bevande e alimenti (Tetra Pak)
I cartoni di Tetrapak sono composti da tre componenti: carta per il 75 %, polietilene per il 20 % e alluminio per il 5 %.
Nel luglio 2003 é stato siglato il protocollo di intesa tra Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) e Tetra Pak per lo sviluppo della raccolta differenziata dei cartoni per bevande su scala nazionale. Tale accordo riguarda tutti i cartoni per bevande post-consumo utilizzati in Italia, i quali, dopo essere stati opportunamente sciacquati e schiacciati, possono essere conferiti insieme agli altri imballaggi.
Il recupero dei cartoni poliaccoppiati può essere effettuato tramite recupero energetico nei termovalorizzatori, riciclo nelle cartiere o produzione di ammendante nei centri di compostaggio.
Riciclo in cartiera
Recupero energetico
Dato che oltre il 70% del cartone è costituito da cellulosa, i cartoni per bevande possono essere considerati un biocombustibile: infatti, se da una parte il cartone brucia in modo pulito, i sottili strati di polietilene si trasformano in vapore acqueo ed anidride carbonica, mentre l’alluminio diventa ossido di alluminio, un composto utilizzato nella produzione della carta. Due tonnellate di contenitori usati hanno un contenuto energetico pari a una tonnellata di petrolio.
Le fibre di cellulosa possono essere recuperate separandole dal polietilene e dall’alluminio, per essere successivamente utilizzate nei prodotti di carta.
Dai centri di raccolta i cartoni di Tetra Pak vengono portati in cartiere dedicate al riciclo dei soli poliaccoppiati, dove la parte cellulosica viene separata da alluminio e polietilene grazie alla semplice azione centrifuga di un pulper ad alta densità, un “enorme frullatore” che miscela il materiale in acqua. Senza l’aggiunta di alcun tipo di additivo chimico (le tre componenti sono incollate grazie all’azione del polietilene estruso a caldo e non di collanti), ma solo tramite l’azione meccanica dell’acqua e di una pala rotante, il poliaccoppiato si delamina, ossia i fogli di polietilene e alluminio si separano dalla carta.
Le tre componenti, carta, polietilene e alluminio, sono interamente riciclati in nuova carta (Cartafrutta™ o Cartalatte™) adatta per la produzione di shopper e cancelleria e nuovo materiale plastico (Ecoallene®) utilizzato nell’edilizia, nella realizzazione di gadgets, bigiotteria vasi e fioriere.
Produzione di compost
Un altro possibile schema di recupero viene proposto da una sperimentazione dell’AIMAG in collaborazione con la Tetra Pak. La frazione cellulosica, che è quella che ricopre la maggiore aliquota in peso, potrebbe essere opportunamente recuperata in un processo di compostaggio, che permetterebbe inoltre di separare e riciclare a valle del processo l’alluminio e il polietilene. Il principio è dunque semplice: la tre diverse frazioni vengono separate a monte, lasciando che la matrice cellulosica venga aggredita dai microrganismi coinvolti nel processo di compostaggio, ottenendo alla fine compost, polietilene e alluminio. Per una migliore resa del processo il Tetra Pak potrebbe essere trattato assieme ad altre frazioni organiche, quali quella dei rifiuti solidi urbani, scarti di lavorazioni agroindustriali, rifiuti lignocellulosici triturati.
Uno schema possibile potrebbe dunque essere il seguente: pretrattamento con sistema idromeccanico per la delaminazione delle componenti carta, alluminio e polietilene; miscelazione con altre frazioni organiche derivanti da raccolta differenziata; compostaggio; recupero delle frazioni non biodegradabili, quali legno, ferro, polietilene e alluminio (queste ultime derivanti dai cartoni); prodotto finale costituito da compost da utilizzare, previa selezione di qualità, come ammendante per i terreni.
Link di riferimento:
• Tetra Pak - Sito ufficiale → www.tetrapak.com
• Tetra Pak - Sito italiano → www.tetrapak.it
• Tiriciclo - Come si riciclano i cartoni per bevande → www.tiriciclo.it