Termovalorizzazione Pneumatici
Allo stato attuale esistono già soluzioni impiantistiche mature per la termodistruzione con recupero di energia dei pneumatici fuori uso e altri rifiuti in gomma. Tali impianti sono in grado di assicurare un trattamento tecnologicamente affidabile ed efficiente, nel rispetto dei parametri ambientali. Le tecnologie più diffuse sono due: quella del forno a tamburo rotante, il quale permette anche l'alimentazione di pneumatici interi, e quella dei forni a letto fluido, nei quali possono essere inseriti solo i pneumatici triturati, con un leggero aggravo dei costi di trattamento. Dati i non indifferenti costi impiantistici, questa è la tecnologia che presenta un costo di trattamento tra i più elevati, anche se non ha i problemi di incertezza di mercato tipici delle tecnologie che generano materie riutilizzabili, in quanto l'energia elettrica prodotta può essere vantaggiosamente ceduta in rete.
Il trattamento per il recupero dell'energia utilizzando i pneumatici come supplemento del combustibile non rinnovabile, si è dimostrato una soluzione efficace, sicura ed economica.
Il combustibile derivato dai pneumatici consente diversi impieghi, che vanno dalla produzione di energia elettrica alla combustione nelle industrie cementiere, nell' industria cartaria e in quella metallurgica, oltre che nelle differenti tipologie di pirolisi.
Particolarmente interessante è la co-combustione dei pneumatici fuori uso nei forni dei cementifici, pratica che consente da un lato un notevole risparmio energetico, dall'altro il recupero di materia, in quanto i metalli ferrosi e gli inerti della mescola elastomerica presenti nei pneumatici vengono inglobati nei clinker di cemento. Tale tecnologia ha dimostrato la sua maturità nelle numerose applicazioni in Germania (dove vengono utilizzati nei cementifici circa il 40% dei pneumatici fuori uso) e negli Stati Uniti.