News - Tracciabilita' rifiuti: Sistri, si discute ancora della proroga. Ma non c'e' piu' tempo

Il governo discute ancora su quale sarà la sorte del Sistri. Pare ci si avvii verso una proroga al 31 dicembre 2015 per l'applicazione delle sanzioni previste, ma saranno i prossimi giorni quelli cruciali.

 

SISTRI

SCADENZE, SANZIONI E PROROGHE – Di sicuro c’è soltanto un emendamento alla legge di Stabilità approvato dalla Camera, ma bisogna attendere il verdetto del Senato. Da gennaio il Sistri sarà operativo e questo si tradurrebbe in sanzioni molto severe. A meno che non si decida davvero per uno slittamento dei termini, quindi le aziende potrebbero evitare il pagamento per il 2014. Ma come agire verso chi invece ha versato la propria quota?

 

 

SCIOPERO ALLA SELEX – Intanto, oggi è il giorno in cui i lavoratori della Selex Service Management si fermano 4 ore per uno sciopero proclamato da Fim Cisl di Roma e Lazio. Il motivo è ben noto: l’incertezza totale sul loro futuro dopo che l’azienda ha comunicato al ministero dell’Ambiente di non voler proseguire oltre nella gestione del sistema di tracciabilità dei rifiuti. Il contratto scade il 30 novembre.

A complicare ulteriormente una situazione evidentemente già grave per i dipendenti, in questi ultimi mesi SelexES e Selex Service Management hanno scelto di non incontrare le rappresentanze sindacali entro la metà di novembre come si erano, inizialmente, impegnate a fare. Parimenti non c’è stato alcun riscontro nemmeno da parte dei Ministeri competenti e dalla Presidenza del Consiglio che pure sono stati puntualmente informati del percorso della vertenza”, spiegano i rappresentanti sindacali motivando lo sciopero.

 

 

STOP SISTRI – Continuano le battaglie di chi vorrebbe eliminare del tutto il sistema, così com’è stato progettato. Tra questi, Assotrasporti è impegnata nella campagna #StopSistri: “L’auspicio di Assotrasporti, che sin dall’inizio partecipa con spirito propositivo ai tavoli Sistri, è il blocco totale del sistema attuale – scongiurando un inutile cambio di gestore – per ripartire con una nuova struttura, meno costosa ma più moderna ed efficace. Il rischio infatti è che venga predisposto un bando di gara progettato ad hoc per far ricomparire soggetti noti”, spiegano. I prossimi giorni saranno ancora una volta densi di discussioni. Il tempo stringe.

 

Fonte: Greenbiz.it

25/11/2014