News - No alla discarica di scorie nucleari in Australia, vincono gli Aborigeni

Alla fine il governo conservatore dell'Australia ha dovuto abbandonare il progetto di costruire una discarica di scorie nucleari nel Territorio del Nord, e i proprietari aborigeni della terra che considerano sacra sono riusciti a vincere una lunghissima battaglia.

Il Northern Land Council, un'istituzione che aiuta gli aborigeni a gestire le loro terre ancestrali, ha sventato il tentativo di costruire la discarica nucleare a Muckaty Station. Vicino a Tennant Creek, grazie alla rivolta dei proprietari tradizionali, che hanno dichiarato di non essere stati consultati prima che il sito fosse indicato nel 2007 (dal precedente governo laburista) come deposito s di scorie ed è stato dimostrato che erano stati ignorati i requisiti giuridici stabiliti nell' Aboriginal Land Rights Act.

 

 

La battaglia legale ha faticato a raggiungere l'istanza finale del Tribunale federale e Elizabeth O'Shea, una delle leader della protesta ha detto che ogni fase del processo è stata osteggiata ma «Gli aborigeni di Muckaty hanno combattuto questo progetto per più di 7 anni e sono felici di aver ottenuto questo risultato».

Il Northen Land Council è preoccupato per le divisioni tra i clan aborigeni, visto che si è tentato di dividerli offrendo loro soldi(che in diversi avevano accettato), ma Lorna Fejo, uno degli aborigeni che ha lottato più duramente per proteggere la sua terra per i suoi figli e nipoti ha detto: «Mi sento in estasi. Mi sento libero perché è stata una lunga lotta per proteggere la mia terra. Mia nonna mi ha dato quella terra in perfette condizioni ed altre terre per i miei due fratelli, che ora sono deceduti. Era nostro dovere proteggere quella terra e l'acqua perché era un regalo fattomi da mia nonna».

Anche gli ambientalisti festeggiano e Dave Sweeney di Australian Conservation Foundation ha detto che l'insediamento era è una vittoria dei proprietari terrieri tradizionali: «Per 7 anni la gente Muckaty è stata sotto assedio, ha detto no ed è stata ascoltata. Quello che ora dobbiamo fare è passare dalla ricerca di un codice postale vulnerabile a fare una valutazione del modo migliore per gestire questo materiale».

 

 

Il ministro australiano dell'Industria, Ian Macfarlane, ha fatto buon viso a cattivo gioco e ha detto che il governo ora cercherà di indicare un percorso alternativo: «Se non venisse identificato un sito adatto... il governo inizierà una nuova procedura di gara per la nomination di un altro sito». È dunque probabile che le terre sacre agli aborigeni saranno risparmiate, almeno per questa volta.


Fonte: Greenreport.it

23/6/2014