News - Inchiesta Sistri: altri 4 arresti per tangenti, coinvolti vertici di Finmeccanica e Selex

L'inchiesta sul Sistri della Direzione distrettuale antimafia di Napoli conduce ad altri 4 arresti che coinvolgono i vertici di Finmeccanica. Associazione per delinquere e tangenti sono le accuse.



L'INDAGINE - Si tratta del filone condotto dai pm Catello Maresca, Marco Del Guadio e Maurizio Guadagni, coordinati dall'aggiunto Francesco Greco. Tutto è riconducibile anche alle misure cautelari che un anno fa ebbero nel mirino oltre 20 persone e la Selex, alla quale il ministero dell'Ambiente ha affidato la gestione del sistema di tracciabilità dei rifiuti. Il filone in questione nasce quindi da un'inchiesta a monte più ampia e scaturisce anche dalle dichiarazioni dello scorso anno da parte di quello che era l'ad di Selex, Sabatino Stornelli, e del fratello Maurizio, entrambi arrestati.

GLI ARRESTI - Finiscono agli arresti domiciliari per fondi neri e tangenti Lorenzo Borgogni, ex direttore delle Relazioni esterne, e Stefano Carlini, ex direttore operativo della Selex, più i 2 imprenditori Vincenzo Angeloni e Luigi Malavisi. I domiciliari erano stati chiesti anche l'ex presidente di Finmeccanica Pier Francesco Guarguaglini, a cui pare andasse il denaro, indagato per associazione per delinquere e corruzione. Ma l'istanza non sarebbe stata accolta.

LE ACCUSE - Il meccanismo fuori legge si sarebbe avvalso di società create con prestanomi fittizi, che avrebbero consentito la presenza di fondi neri e tangenti da distribuire al momento di ottenere appalti.



NEL FRATTEMPO... - E' in fase di approvazione il decreto semplificazioni del Sistri. Le imprese con meno di 10 dipendenti non saranno più obbligate all'iscrizione, il che spiega perché questo provvedimento sia atteso con ansia. Dovrebbe approdare nel prossimo CdM ma tutto tace, proprio mentre invece scattano gli arresti e ci si chiede se il sistema non sia davvero nato sotto una stella sbagliata, come molti sospettavano da tempo e non abbia alimentato la criminalità invece che prevenirla.


Fonte: Greenbiz.it

25/3/2014