News - Sistri: chiesta la proroga per i rifiuti pericolosi

L'entrata in vigore del Sistri per i per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi potrebbe essere rimandata. La scadenza, temuta per via delle disfunzioni informatiche e degli ostacoli burocratici da moltissimi operatori del settore obbligati a iscriversi al sistema, tra cui anche i piccoli artigiani, resta per ora fissata al 3 marzo 2014.

Ma un emendamento al decreto milleproroghe, firmato dal Presidente della Commissione Ambiente alla Camera, propone di prorogare al primo gennaio 2015 il termine iniziale di operatività del Sistri, sia per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi, che per i comuni e le imprese di trasporto dei rifiuti urbani del territorio della regione Campania, procedendo nel frattempo ad individuare modalità di controllo e tracciabilità dei rifiuti più efficaci e trasparenti condivise con il sistema delle imprese.

 

 

In coerenza con tale proposta, la Commissione ha inoltre chiesto che sia prorogato al 30 giugno 2015 il termine fino al quale trovano applicazione le sanzioni per inadempimento a specifici obblighi di gestione dei rifiuti previste nel testo previgente alle modifiche apportate dal decreto di recepimento della direttiva europea sui rifiuti 2008/98/CE.

Lo annuncia il firmatario, Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, in relazione al parere della VIII Commissione al Milleproroghe. Mentre resta ancora da verificare se il decreto passerà in Senato, cosa non scontata considerando l'attuale equilibrio precario della maggioranza, Realacci ricorda come il traffico illegale di rifiuti pericolosi sia tuttora una delle attività più redditizie dell'ecomafia.

Secondo Legambiente frutta alla malavita organizzata 4,1 miliardi di euro l'anno. Un fenomeno che non conosce crisi, come dimostrano numerose inchieste e fatti di cronaca riportati dai mezzi di informazione, contro il quale è urgente attivare un sistema di tracciabilità per la gestione e la movimentazione dei rifiuti da parte delle aziende che sia semplice, efficace e trasparente.

Certo, il Sistri è nato proprio per contrastare questo 'sporco' traffico (era il lontano 2007). Il dato di fatto, però, è che ad oggi non è ancora entrato pienamente in funzione e rischia di essere un insostenibile appesantimento burocratico e un sovraccarico organizzativo soprattutto per le piccole imprese, diversamente da quanto realizzato in altri paesi europei.

L'esigenza di una semplificazione del sistema era stata riconosciuta dallo stesso ministro Orlando, che rispondendo a una mia interrogazione sul tema lo scorso settembre si impegnava proprio in questo senso. Non si ha notizia dei risultati del tavolo tecnico sul Sistri, al quale partecipano anche le associazioni di categoria, istituto allo scopo presso il gabinetto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e annunciato dal ministro nella stessa occasione", spiega Realacci.

 

 

Per tutti questi motivi la Commissione Ambiente della Camera, nel suo parere al Milleproroghe, è intervenuta sulla questione chiedendo che si valuti l'opportunità di una proroga, proprio come avevano chiesto al ministro Orlando Confagricoltura da un lato e Rete Imprese Italia dall'altro.


Fonte: Greenbiz.it

13/2/2014