News - Batterie biodegradabili al nero di seppia

Agli ioni di sodio, con melanina derivata dalle seppie e ossido di manganese. Si decompongono senza liberare sostanze tossiche

Non solo condimento per spaghetti, il nero di seppia può essere usato per realizzare batterie biodegradabili. Commestibili, questi accumulatori organici potrebbero essere parte di un dispositivo «navicella», sotto forma di pillola, per i farmaci a lento rilascio, in grado di bypassare i succhi gastrici dello stomaco. Una volta portata a termine la «missione», la pila si dissolve senza danni per l’organismo. Non è creata, infatti per essere ricaricata. A mettere a punto il prototipo, che, però, non è ancora stato ingerito, sono stati i ricercatori della Carnegie Mellon University.

 

 

 

COM’È FATTA - Si tratta di una batteria agli ioni di sodio costituita da melanina e ossido di manganese, che si decompongono senza liberare sostanze tossiche. La melanina impiegata deriva proprio dall’inchiostro schizzato dai cefalopodi per poter sfuggire agli attacchi dei predatori. Gli esperti hanno scoperto che, rispetto a quella di sintesi, la melanina presente in natura, che si trova anche nel corpo umano in concentrazioni più basse, ha una più alta capacità di immagazzinare la carica elettrica grazie alla sua nanostruttura semiconduttiva.

VETTORE DI FARMACI - Il team sta lavorando a un sistema di trasporto per specifiche applicazioni mediche. Molti medicinali, infatti, non possono essere assunti oralmente perché sarebbero distrutti nell’ambiente ostile dello stomaco prima di poter rilasciare i principi attivi terapeutici. La batteria potrebbe fornire energia a dispositivi in grado di percepire se si trovano nel tratto digestivo e trasportare, per esempio, vaccini o farmaci per curare l’artrite. Sebbene realizzata in materiale biocompatibile, può attraversare il sistema digestivo senza decomporsi perché si deteriora in settimane o mesi.

ADDIO SIRINGA - Usare un dispositivo come «mezzo di trasporto» potrebbe dare una mano a chi non ha un buon rapporto con gli aghi. Come spiega Chris Bettinger, tra gli autori della ricerca: «Inviare il farmaco oralmente potrebbe aiutare a superare i problemi che molti hanno con le iniezioni».

 

 

NON SOLO MEDICINA - Il team sta continuando le sue ricerche sulle proprietà elettro-conduttive della melanina con l’obiettivo di ingegnerizzare nuovi materiali. Al di fuori dell’ambito medico, ci sono molti usi potenziali per una batteria biodegradabile. Bettinger suggerisce: «Se si vuole vedere cosa c’è all’interno di una perdita di petrolio in mare, si potrebbero immergere dispositivi biodegradabili nell’oceano in grado di comunicare tra loro e inviare messaggi ai ricercatori. Quando la batteria si esaurisce, il dispositivo si potrebbe disintegrare nell’ambiente senza danni».


Fonte: Corriere.it

4/2/2014