News - Rifiuti elettronici: cambiano le regole Ritiro gratuito senza obbligo d’acquisto

Dal prossimo 14 febbraio entreranno in vigore le nuove normative europee

Cambiano le regole della raccolta Raee, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Dal prossimo 14 febbraio entreranno in vigore le nuove normative europee che chiederanno ai produttori di raccogliere il 45% dei Raee immessi nel mercato fino al 2016, per passare al 65% al 2019. Per quanto riguarda gli obiettivi di raccolta, l’Italia dovrà passare da una media di 4 chili pro capite a circa 8 chili per abitante nel 2016, fino a raggiungere i 14 chili nel 2019.

 

 

NORMATIVA - Inoltre, la normativa semplifica la vita al consumatore consentendogli di consegnare le vecchie apparecchiature (di piccole dimensioni) nei negozi. La direttiva introduce, infatti, l’«uno contro zero»: i grandi esercizi commerciali (almeno 400 metri quadrati) dovranno assicurare il ritiro gratuito senza obbligo d’acquisto di un prodotto di tipo equivalente. Non sarà più obbligatorio acquistare un nuovo tostapane o una stampante per smaltire ciò che non utilizziamo più (formula «uno contro uno»).

RAEE - «Il recepimento della normativa non è solo un atto formale, ma un’opportunità per dare nuovo impulso al sistema Raee. La carenza di materie prime e i rischi di approvvigionamento sono una tema centrale: dobbiamo ridurre la quantità di materie prime necessaria a far girare l’economia, favorendo politiche industriali orientate all’efficienza delle risorse», osserva Danilo Bonato, direttore generale di ReMedia, uno dei sistemi collettivi per la gestione di tutti i rifiuti tecnologici, i Raee in particolare.

 

 

DIRETTIVA UE - La direttiva 2012/19/Ue del Parlamento europeo introduce nuove disposizioni per il miglioramento della raccolta, ma anche per il riutilizzo e il riciclaggio dei Raee, stabilendo misure volte a proteggere l’ambiente e la salute umana: introduce ad esempio norme più severe per combattere l’export illegale dei Raee. «È allarmante la progressiva riduzione dei volumi di Raee raccolti, in particolare di quella frazione che, nella catena economica del riciclo, rappresenta un valore piuttosto che un costo», aggiunge Umberto Raiteri, presidente e amministratore delegato di Erp, sistema collettivo pan-europeo di riciclo Raee. «La nostra preoccupazione risiede nel fatto che non vi è alcuna garanzia che il trattamento e lo smaltimento dei Raee fuoriusciti dal sistema ufficiale avvenga in conformità agli standard qualitativi e di sicurezza essenziali per la gestione di rifiuti pericolosi, quali sono buona parte dei Raee», conclude. «Per questo abbiamo accolto positivamente la nuova direttiva, e in particolare gli articoli mirati alla prevenzione della dispersione attraverso canali non ufficiali, come i rivenditori non autorizzati di materiali di scarto».

 

Fonte: Corriere.it

13/11/2013