News - Rifiuti: 15 giorni dall’avvio del Sistri. Il sistema visto da chi lo usa

I primi 15 giorni dalla partenza del SISTRI sono ormai trascorsi. Ciò che sembrava dover essere il più grande fallimento del Ministero dell'Ambiente alla fine ha retto "l'onda d'urto" del 3% del totale dei soggetti inizialmente interessati dal SISTRI ed ora obbligati ad utilizzarlo.

Certo non è lodevole essere stati costretti a siffatta semplificazione per poter far partire il mostro informatico ma tant'è che ci si è riusciti, il sistema non è collassato su sé stesso e trasportatori ed impianti di trattamento di rifiuti pericolosi sono oggi alle prese con formulari e schede SISTRI.

 

 

Quindi tutto ok? Il sistema ha funzionato ed ora possiamo passare alla fase successiva? Certamente no. Il sistema, nonostante la sua partenza, ha dimostrato di essere affetto ancora da processi pachidermici che rendono la gestione dei rifiuti troppo pesante e lenta. Sul sito www.sistriforum.it è possibile leggere la maggior parte dei problemi che affliggono gli utenti ma in questo articolo si vuole cercare di dare luce ad alcune delle problematiche che il Ministero e chi il SISTRI ha dovuto progettarlo sembra aver ignorato o semplicemente trascurato temporaneamente.

IL DOPPIO BINARIO -  Innanzitutto il doppio binario. Questa modalità operativa sta causando, almeno per il momento lungaggini presso gli impianti che si ritrovano a dover accettare il doppio della documentazione, a ciò si aggiunga il rischio delle dimenticanze legate al fatto che i trasportatori, in particolare quelli legati alla micro raccolta si trovano a dover viaggiare con numerosi documenti per un singolo ritiro. L'utilizzo del formulario di identificazione rifiuti era semplice perché composto da carta copiativa, ma se in aggiunta a ciò si utilizzano anche delle schede sistri in doppia copia da compilare separatamente si nota facilmente come, a causa dell'abitudine il più delle volte, le schede SISTRI non vengano compilato o compilate erroneamente.

IMPOSTAZIONE DELLA SCHEDA - Ma non è tutto. Un aspetto che ho trovato piuttosto "fastidioso" e che come riportato da altre esperienze è fonte di errori è dovuto all'impostazione della scheda SISTRI. Tale scheda invece di occupare un'intera pagine è localizzata in ¾ del foglio, ed i campi da compilare sono praticamente nascosti alla vista nonostante nei manuali venga indicato come quelle aree da compilare dovrebbero essere contrassegnate da un diverso colore. Mi chiedo se non fosse stato più semplice allocare tutte le aree da compilare in unico punto dandone evidenza. Ciò è riferito ad esempio alla modalità "micro raccolta" nella quale i campi dedicati a conducente, targa automezzo, numero di colli, e peso alla partenza sono praticamente mimetizzati tra gli altri campi.

Non sarebbe stato più semplice riprendere il modello del formulario ed elaborarlo digitalmente? In fondo il SISTRI dovrebbe limitarsi a tracciare il rifiuto semplificando la vita degli operatori non complicandola. Infatti non credo sia stato considerato come buona parte dei conducenti sia poco avvezza ai cambiamenti e che la compilazione della documentazione non è sempre una priorità quando si devono fare un certo numero di ritiri entro la giornata prima di rientrare al quartier generale.

UTILIZZO NON CONTESTUALE - Ed ecco l'altro aspetto curioso di questo SISTRI che ancora non ha avuto risposta dal call center: Utilizzo non contestuale dei dispositivi USB. Questa modalità nata con il preciso intento di andare incontro ai trasportatori che devono ritirare rifiuti da produttori non iscritti al SISTRI o che non intendono utilizzarlo, permette di sincronizzare il dispositivo USB legato all'automezzo prima della partenza e alla chiusura delle operazioni. La procedura prevede che il dispositivo USB venga inserito in un PC ubicato in qualsiasi luogo prima della partenza e che la stessa operazione venga ripetuta al termine dei trasporti e comunque prima che la giornata sia conclusa. Ciò conduce ad un punto interrogativo piuttosto interessante.

Possibile che il Ministero non abbia valutato l'ipotesi che il conducente possa aver necessità di partire prima dell'inizio del nuovo giorno e debba poi rientrare a tarda sera senza aver la possibilità di inserire il dispositivo USB in qualsivoglia computer prima della conclusione della giornata? Attendiamo ancora oggi una risposta per una modalità operativa piuttosto diffusa. Ancora, e non per essere pedanti ma chi ha progettato il SISTRI ha dato per scontato che saper guidare automezzi ed utilizzare un pc, accedere al dispositivo USB ed alla relativa pagina intro del SISTRI ed inserire le credenziali per sincronizzare il proprio dispositivo, siano due attività strettamente connesse?

Mi spiace dirlo ma purtroppo non è così. Le esperienze di questi 15 giorni mi hanno ampiamente dimostrato che non tutti i conducenti, indipendentemente dall'età, sono in grado di saper utilizzare i computer, ed a ciò si aggiunga che per i conducenti che partono in piena notte non è sempre semplice reperire un pc connesso ad internet dove sincronizzare il dispositivo USB prima della partenza (nonostante si abitudine dire che internet è diffuso ovunque vorrei ricordare che non essendo un diritto fondamentale non tutti sono dotati di connessione nelle proprie abitazioni e/o capannoni industriali).

IL CALL CENTER - Ci sono quindi una serie di incongruenze che invece di semplificare la vita hanno al momento reso tutto molto nebuloso, complicato ed in alcuni casi carnevalesco. Già perché non si può pretendere di prendere seriamente un sistema che fornisce una risposta diversa per la stessa identica domanda quando si interpella il call center. Nulla togliendo alla professionalità dei ragazzi del call center, non ci si può sentir dire che i registri cronologici è normale che non si vedano più dalla mattina alla sera o che un dispositivo usb una volta inserito in un drive precluda la possibilità di inserire un altro dispositivo nello stesso drive. Altresì trovo ridicolo il dover inserire così tante volte PIN, User ID, poi nuovamente User Id e Password solo per poter firmare un documento. Seppur da un alto si possa comprendere la privacy e l'importanza dei documenti che stiamo gestendo, dall'altro lato credo sia un tantino esagerata come forma di protezione.

CONCLUSIONI - E' chiaro che qualcosa ancora non va e che ci auguriamo presto i progettisti del SISTRI pongano rimedio ad un sistema ancora troppo fallace, almeno dal mio punto di vista. Ciò che ho visto e sperimentato in questi 15 giorni non mi è sembrato essere una semplificazione del sistema ma un prolungamento degli orari di lavoro degli addetti ai lavori, code in ingresso agli impianti ed un chiaro senso di frustrazione da parte di chi deve poi coniugare schede sistri, formulari, e registro di carico e scarico data l'attuale impossibilità da parte di alcuni software gestionali di interfacciarsi completamente con il SISTRI. E' questo ciò il Ministro Orlando auspicava?

Di certo gli orari più lunghi di lavoro non si tramuteranno in straordinari pagati, e le lunghe attese dinanzi agli impianti non diverranno più "prese" presso i clienti i quali molto spesso si son sentiti dire che i ritiri sarebbero stati posticipati. Come ogni nuovo sistema un rodaggio è necessario e noi tutti ci auguriamo che il prossimo futuro sia foriero di vere semplificazioni e non ,semplici circolari senza alcuna intestazione e firma e poco affini alla vigente normativa, lunghe procedure che richiedono numerosi passaggi per poter generare una scheda SISTRI, e magari un layout della scheda SISTRI più semplice per tutti.

 

 

Nello sviluppare un sistema informatico di questo genere sarebbe stato opportuno, anche solo per un secondo, immedesimarsi in chi queste operazioni le deve compiere ogni giorno, molto spesso di fretta ed in condizioni di lavoro non sempre agevoli. Concludere con un ammonimento non è mai cosa buona ma è bene stare attenti ad un futuro molto prossimo in cui si assista ad una possibile riduzione della produzione e gestione dei rifiuti pericolosi in favore di un incremento dei rifiuti non pericolosi...


Vito La Forgia, Ambiente & Rifiuti

Fonte: Greenbiz.it

16/10/2013