News - Campagna di Marevivo: «Ma il mare non vale una cicca?»
La campagna di Marevivo contro i mozziconi di sigarette gettati sulle spiagge italiane
«Ma il mare non vale una cicca?». È tornata sabato 3 e domenica 4 agosto la campagna di Marevivo contro i mozziconi di sigarette gettati sulle spiagge italiane e in mare. Dopo il grande successo dello scorso anno, i mille volontari dell'associazione ambientalista hanno distribuito 100 mila posacenere tascabili, lavabili e riutilizzabili in circa 400 spiagge in tutta la penisola per arginare il malcostume di abbandonare i mozziconi sulla sabbia. «La campagna di Marevivo promuove comportamenti consapevoli ed eco-sostenibili. Piccole singole azioni per ottenere un grande risultato collettivo», ha sottolineato il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando appoggiando l'iniziativa.
LA RACCOLTA - Stimando circa 6 cicche per ogni posacenere, l’iniziativa ha evitato che sulla battigia o in acqua siano finiti 600 mila filtri al giorno, per un totale quindi di 1,2 milioni nel corso del fine settimana, che in questo modo sono stati raccolti e non sono finiti a punteggiare la sabbia delle nostre coste. Un mozzicone lasciato sulla sabbia impiega fino a 5 anni prima di essere distrutto dagli agenti atmosferici.
TESTIMONIAL - La campagna è giunta alla quinta edizione e quest'anno il testimonial è stato l'attore Cesare Bocci, che interpreta il ruolo di Mimì Augello nel Commissario Montalbano. «Ma il mare non vale una cicca?» è promossa da Marevivo in collaborazione con JT International SA (Jti) e realizzata con il patrocinio del ministero dell’Ambiente, del Corpo delle Capitanerie di Porto e il supporto del Sindacato italiano balneari (Sib). «Nessuno butterebbe mai un mozzicone in salotto o a casa di amici, eppure a troppa gente viene spontaneo lasciare le cicche per strada, un gesto che in estate si trasforma con altrettanta naturalezza nell’abbandonarle sulla spiaggia», ha commentato Bocci. «Per questo motivo ho aderito alla campagna, perché promuove un gesto semplice che può fare una grande differenza: il mare siamo noi ed è di tutti».
Fonte: Corriere.it
1/8/2013