News - PET riciclato anche nelle vaschette per alimenti: l'Italia si allinea all'Europa
Buone notizie sul fronte del riciclo arrivano dal ministero della Salute, che nei giorni scorsi ha inviato alla Commissione europea una proposta di modifica della norma nazionale - DM 21 marzo 1973 - al fine di ampliare le deroghe esistenti all'utilizzo del Pet riciclato nella produzione di vaschette alimentari e in generale per le bottiglie.
Se non ci saranno particolari rilievi il provvedimento proseguirà il suo iter amministrativo nazionale con la definitiva pubblicazione in gazzetta ufficiale nel giro di un paio di mesi, colmando così un gap lungo ben 40 anni rispetto al resto dei Paesi europei e non (Germania, Inghilterra e Stati Uniti, per fare qualche esempio) dove tale buona pratica di riciclo è prassi ormai da tempo.
Una prima modifica alla legge del 1973 era stata emanata infatti nel maggio 2010, autorizzando l'uso, a determinate condizioni, di Pet rigenerato in una percentuale massima del 50% per produrre bottiglie destinate esclusivamente al confezionamento di acqua minerale naturale. A luglio dello scorso anno, l'ambito di applicazione era stato ulteriormente esteso anche alle bevande analcoliche. E oggi finalmente vengono incluse anche le vaschette, allargando così il mercato potenziale del Pet riciclato, che per la verità ha già diversi sbocchi di mercato, a differenza per esempio delle plastiche eterogenee post consumo, il cui riciclo è stato dimostrato essere possibile, ma che come ogni nuovo settore avrebbe bisogno di incentivi almeno in una prima fase di lancio (parallelamente a come è avvenuto per le energie rinnovabili).
L'associazione dei riciclatori italiani di plastiche, Assorimap, si è detta ovviamente soddisfatta dell'iniziativa, augurandosi che le imprese italiane possano cogliere l'opportunità offerta da questa modifica di legge Buone notizie sul fronte del riciclo arrivano dal ministero della Salute, che nei giorni scorsi ha inviato alla Commissione europea una proposta di modifica della norma nazionale - DM 21 marzo 1973 - al fine di ampliare le deroghe esistenti all'utilizzo del Pet riciclato nella produzione di vaschette alimentari e in generale per le bottiglie.
Fonte: Greenreport.it
22/3/2013
Se non ci saranno particolari rilievi il provvedimento proseguirà il suo iter amministrativo nazionale con la definitiva pubblicazione in gazzetta ufficiale nel giro di un paio di mesi, colmando così un gap lungo ben 40 anni rispetto al resto dei Paesi europei e non (Germania, Inghilterra e Stati Uniti, per fare qualche esempio) dove tale buona pratica di riciclo è prassi ormai da tempo.
Una prima modifica alla legge del 1973 era stata emanata infatti nel maggio 2010, autorizzando l'uso, a determinate condizioni, di Pet rigenerato in una percentuale massima del 50% per produrre bottiglie destinate esclusivamente al confezionamento di acqua minerale naturale. A luglio dello scorso anno, l'ambito di applicazione era stato ulteriormente esteso anche alle bevande analcoliche. E oggi finalmente vengono incluse anche le vaschette, allargando così il mercato potenziale del Pet riciclato, che per la verità ha già diversi sbocchi di mercato, a differenza per esempio delle plastiche eterogenee post consumo, il cui riciclo è stato dimostrato essere possibile, ma che come ogni nuovo settore avrebbe bisogno di incentivi almeno in una prima fase di lancio (parallelamente a come è avvenuto per le energie rinnovabili).
Buone notizie sul fronte del riciclo arrivano dal ministero della Salute, che nei giorni scorsi ha inviato alla Commissione europea una proposta di modifica della norma nazionale - DM 21 marzo 1973 - al fine di ampliare le deroghe esistenti all'utilizzo del Pet riciclato nella produzione di vaschette alimentari e in generale per le bottiglie.
Se non ci saranno particolari rilievi il provvedimento proseguirà il suo iter amministrativo nazionale con la definitiva pubblicazione in gazzetta ufficiale nel giro di un paio di mesi, colmando così un gap lungo ben 40 anni rispetto al resto dei Paesi europei e non (Germania, Inghilterra e Stati Uniti, per fare qualche esempio) dove tale buona pratica di riciclo è prassi ormai da tempo.
Una prima modifica alla legge del 1973 era stata emanata infatti nel maggio 2010, autorizzando l'uso, a determinate condizioni, di Pet rigenerato in una percentuale massima del 50% per produrre bottiglie destinate esclusivamente al confezionamento di acqua minerale naturale. A luglio dello scorso anno, l'ambito di applicazione era stato ulteriormente esteso anche alle bevande analcoliche. E oggi finalmente vengono incluse anche le vaschette, allargando così il mercato potenziale del Pet riciclato, che per la verità ha già diversi sbocchi di mercato, a differenza per esempio delle plastiche eterogenee post consumo, il cui riciclo è stato dimostrato essere possibile, ma che come ogni nuovo settore avrebbe bisogno di incentivi almeno in una prima fase di lancio (parallelamente a come è avvenuto per le energie rinnovabili).
L'associazione dei riciclatori italiani di plastiche, Assorimap, si è detta ovviamente soddisfatta dell'iniziativa, augurandosi che le imprese italiane possano cogliere l'opportunità offerta da questa modifica di legge.
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