News - Dai cartoni del latte alla carta igienica Il riciclaggio del Tetra Pak

La cellulosa dei contenitori viene separata da plastica e alluminio, recuperata e poi riconvertita

Dal Tetra Pak alla carta. Le confezioni di latte o di succhi di frutta sono trasformate in tessuto ecologico, cioè fazzoletti, carta da cucina, carta igienica. Il riciclo, il recupero dei materiali, non conosce limiti. La parte cellulosica dei cartoni di latte è riconvertita in gigantesche bobine che poi, asciugata e rilavorata, diventerà carta con diverse grammature, differenti strati di veli e lavorazioni. A seconda della destinazione d’uso: sarà soffice se diventerà un fazzoletto, goffrata e particolarmente assorbente se verrà trasformata in carta da cucina.

 

 

JUMBO - Ci ha pensato una multinazionale con sede in provincia di Lucca – la Lucart Group - alla riconversione del Tetra Pak, acquistando due impianti, uno per la sede italiana e uno per quella francese, con un investimento da 10 milioni di euro. «Il processo produttivo è semplice, ma implica una produzione esclusiva. Separiamo il 75% di materiale cellulosico che compone il Tetra Pak dal 25% di materiale alluminico», spiega Massimo Oriani, direttore marketing di Lucart Group. «Tramite un’azione fisico-meccanica attraverso un pulper e mulini le due parti vengono separate e inviate in differenti contenitori», continua Oriani. «La cellulosa viene asciugata e rilavorata e diventa bobina: la chiamiamo jumbo considerato il formato. Le bobine jumbo, o bobine madre, passano nei converting, dove la carta diventa prodotto finito».

DAGLI SCARTI - La linea (chiamata Grazie Natural) certificata Ecolabel prevede lo sfruttamento completo del Tetra Pak. Infatti l’azienda cede gratuitamente il materiale di scarto ottenuto dalla lavorazione dei contenitori. «Con gli scarti vengono prodotti alcuni oggetti di cartoleria: penne, righelli, pennarelli», spiega Oriani. «E poi i rivestimenti dei pali per gli ormeggi di Venezia». L’azienda ha siglato un accordo con Rein, produttrice di materiale in plastica riciclato per usi in ambienti marini: l’ecoallene, materiale plastico proveniente appunto dal riciclo delle parti di polietilene e di alluminio contenute nei contenitori Tetra Pak, è la materia prima seconda per ricoprire la parte inferiore dei pali per ormeggi di Venezia.

 

 

DIFFERENZIATA UNIVOCA - Il processo consente dunque il recupero del 100% dei contenitori, e la tecnologia separa la parte fibrosa da quella plastica e alluminata per effetto di un’azione meccanica, senza l’utilizzo di sostanze chimiche dannose per l'ambiente. Il procedimento è dunque davvero ecologico. «Per ora lavoriamo alcune migliaia di tonnellate, ma solo perché non esiste una raccolta differenziata del Tetra Pak», conclude Oriani. «Di città in città, o di regione in regione, viene conferito in maniera diversa, come si trattasse di materiale differente: invece la raccolta dovrebbe essere univoca. Soprattutto, la differenziata dovrebbe diventare l’inizio di un processo e non la fine: materiali preziosi vanno a finire nei termovalorizzatori o in discarica».

 

Fonte: Corriere.it

18/2/2013