News - I rottami di rame potrebbero cessare di essere considerati rifiuti

Dopo i rottami di ferro, acciaio, alluminio e vetro, adesso la Commissione europea propone un regolamento sui criteri che determinano quando i rottami di rame cessano di essere considerati rifiuti secondo il disposto della direttiva del 2008.

 

 

Secondo la direttiva sui rifiuti, taluni rifiuti specifici cessano di essere tali quando siano sottoposti a un'operazione di recupero e soddisfino criteri specifici (che elaborare la Commissione) conformi a determinate condizioni. Ossia quando i materiali sono comunemente utilizzati per scopi specifici; esiste un mercato o una domanda per tali materiali; i materiali soddisfano i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispettano la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti; e l'utilizzo non porterà a impatti complessivi negativi sull'ambiente o sulla salute umana.

La Commissione ha presentato al comitato istituito ad hoc un progetto di regolamento da sottoporre al voto. Alla riunione del 9 luglio 2012, però, il comitato non ha espresso un parere favorevole sul progetto di regolamento, essenzialmente in ragione dell'elevato numero di astensioni (109). La principale preoccupazione di alcuni Stati membri verteva sul fatto che il criterio di qualità che limita a una percentuale inferiore del 2% la quantità totale di materiali estranei nei rottami di rame ottenuti dall'operazione di recupero fosse troppo rigoroso.

La Commissione ha preso nota delle preoccupazioni esternate, ma ha comunque mantenuto la propria proposta legislativa e l'ha sottoposta al Consiglio sulla base della relazione tecnica del Centro comune di ricerca. Nella relazione, infatti, si conclude che il 2% costituisce un valore limite di materiali estranei nei rottami di rame sicuro dal punto di vista ambientale oltre al quale tali rottami cessano di essere considerati rifiuti.

Il Centro comune di ricerca della Commissione europea, inoltre, indica l'esistenza di un mercato e una domanda per i rottami di rame da utilizzare come materia prima nell'industria produttrice di metalli non ferrosi. I rottami di rame dovrebbero essere sufficientemente puri e soddisfare le norme o specifiche pertinenti richieste da tale industria. E sostiene che i criteri proposti per definire i rifiuti impiegati come materiale nell'operazione di recupero, i processi e le tecniche di trattamento, nonché i rottami di rame ottenuti dal recupero  dovrebbero creare le condizioni per la produzione di rottami di rame privi di proprietà pericolose e sufficientemente esenti da metalli diversi dal rame e da composti non metallici.

I criteri per determinare quando i rottami di rame cessano di essere considerati rifiuti, devono garantire che tali tipi di rottami ottenuti mediante un'operazione di recupero soddisfino i requisiti tecnici dell'industria produttrice di metalli non ferrosi, siano conformi alla legislazione e alle norme vigenti applicabili ai prodotti e non comportino ripercussioni generali negative sull'ambiente o sulla salute umana.

Ma, per garantire il rispetto dei criteri è opportuno prevedere la pubblicazione delle informazioni sui rottami di rame che hanno cessato di essere considerati rifiuti e l'istituzione di un sistema di gestione.

 

 

Nonostante ciò, non è detto che i criteri rimangano sempre tali nel corso del tempo: può essere necessario rivedere i criteri se, sorvegliando l'evoluzione del mercato dei rottami di rame, si osservano effetti negativi sui mercati del riciclaggio degli stessi, in particolare un calo della disponibilità di questi materiali e difficoltà di accedervi.

Comunque sia adesso, dalla valutazione di svariati flussi di rifiuti emerge che i mercati del riciclaggio dei rottami di rame trarrebbero benefici dall'introduzione di criteri specifici intesi a determinare quando i rottami di rame ottenuti dai rifiuti cessano di essere considerati rifiuti.


Fonte: GreenReport.it

18/1/2013

 

 

Dopo i rottami di ferro, acciaio, alluminio e vetro, adesso la Commissione europea propone un regolamento sui criteri che determinano quando i rottami di rame cessano di essere considerati rifiuti secondo il disposto della direttiva del 2008.

Secondo la direttiva sui rifiuti, taluni rifiuti specifici cessano di essere tali quando siano sottoposti a un'operazione di recupero e soddisfino criteri specifici (che elaborare la Commissione) conformi a determinate condizioni. Ossia quando i materiali sono comunemente utilizzati per scopi specifici; esiste un mercato o una domanda per tali materiali; i materiali soddisfano i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispettano la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti; e l'utilizzo non porterà a impatti complessivi negativi sull'ambiente o sulla salute umana.

 

 

La Commissione ha presentato al comitato istituito ad hoc un progetto di regolamento da sottoporre al voto. Alla riunione del 9 luglio 2012, però, il comitato non ha espresso un parere favorevole sul progetto di regolamento, essenzialmente in ragione dell'elevato numero di astensioni (109). La principale preoccupazione di alcuni Stati membri verteva sul fatto che il criterio di qualità che limita a una percentuale inferiore del 2% la quantità totale di materiali estranei nei rottami di rame ottenuti dall'operazione di recupero fosse troppo rigoroso.

La Commissione ha preso nota delle preoccupazioni esternate, ma ha comunque mantenuto la propria proposta legislativa e l'ha sottoposta al Consiglio sulla base della relazione tecnica del Centro comune di ricerca. Nella relazione, infatti, si conclude che il 2% costituisce un valore limite di materiali estranei nei rottami di rame sicuro dal punto di vista ambientale oltre al quale tali rottami cessano di essere considerati rifiuti.

Il Centro comune di ricerca della Commissione europea, inoltre, indica l'esistenza di un mercato e una domanda per i rottami di rame da utilizzare come materia prima nell'industria produttrice di metalli non ferrosi. I rottami di rame dovrebbero essere sufficientemente puri e soddisfare le norme o specifiche pertinenti richieste da tale industria. E sostiene che i criteri proposti per definire i rifiuti impiegati come materiale nell'operazione di recupero, i processi e le tecniche di trattamento, nonché i rottami di rame ottenuti dal recupero  dovrebbero creare le condizioni per la produzione di rottami di rame privi di proprietà pericolose e sufficientemente esenti da metalli diversi dal rame e da composti non metallici.

I criteri per determinare quando i rottami di rame cessano di essere considerati rifiuti, devono garantire che tali tipi di rottami ottenuti mediante un'operazione di recupero soddisfino i requisiti tecnici dell'industria produttrice di metalli non ferrosi, siano conformi alla legislazione e alle norme vigenti applicabili ai prodotti e non comportino ripercussioni generali negative sull'ambiente o sulla salute umana.

Ma, per garantire il rispetto dei criteri è opportuno prevedere la pubblicazione delle informazioni sui rottami di rame che hanno cessato di essere considerati rifiuti e l'istituzione di un sistema di gestione.

Nonostante ciò, non è detto che i criteri rimangano sempre tali nel corso del tempo: può essere necessario rivedere i criteri se, sorvegliando l'evoluzione del mercato dei rottami di rame, si osservano effetti negativi sui mercati del riciclaggio degli stessi, in particolare un calo della disponibilità di questi materiali e difficoltà di accedervi.

Comunque sia adesso, dalla valutazione di svariati flussi di rifiuti emerge che i mercati del riciclaggio dei rottami di rame trarrebbero benefici dall'introduzione di criteri specifici intesi a determinare quando i rottami di rame ottenuti dai rifiuti cessano di essere considerati rifiuti.

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